Il Tar del Lazio annulla la sanzione dell’Agcm a TicketOne

Il Tar del Lazio annulla la sanzione dell’Agcm a TicketOne

È questo l’esito della sentenza odierna del TAR del Lazio con la quale si annulla il provvedimento emesso dall’AGCM nei confronti di TicketOne. A metà aprile dello scorso infatti, l’Autorità Antitrust aveva chiuso l’istruttoria sul bagarinaggio online, la pratica che fa lievitare alle stelle i prezzi di biglietti per concerti ed eventi in vendita sui canali web. Ad essere sanzionate erano stati cinque operatori del settore (TicketOne, ViaGogo, Ticketbis, MyWayticket e Seatwave) che, nel complesso, avrebbero dovuto pagare 1,7 milioni di euro. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva verificato la sussistenza di violazioni al Codice del Consumo, in relazione alla vendita di biglietti per i cosiddetti “Hot events” tenutisi in Italia negli ultimi anni.

Dopo la multa (salata) inflitta dall’Antitrust, TicketOne, aveva annunciato di voler ricorrere dinanzi al Tar Lazio, ritenendo le accuse inconsistenti e fondate su una incompleta e forviante interpretazione dei fatti.

Oggi il verdetto, che, c’è da aspettarselo, lascerà l’amaro in bocca a molti. Il TAR del Lazio ha infatti ritenuto “condivisibile la ricostruzione operata da TicketOne, secondo la quale la stessa è stata accusata di non aver adottato misure idonee a impedire l’acquisto di biglietti ‘in eccesso’ rispetto al normale procedimento di acquisto singolo di ciascun richiedente – cui può anche essere consentito un piccolo margine ulteriore per ‘favore’ o liberalità – quando l’effettiva attività che danneggia i consumatori non si riscontra nel rapporto diretto tra TicketOne e l’acquirente multiplo (a prezzo non maggiorato) ma nel rapporto tra quest’ultimo e il consumatore, che consapevolmente si rivolge al mercato (che a quel punto diventa) secondario, accettando di pagare un prezzo maggiore pur di non perdere l’evento, con un evidente plusvalore non a beneficio di TicketOne ma del venditore ‘secondario’”.

Abbiamo sempre dichiarato la nostra estraneità dai fenomeni speculativi della rivendita dei biglietti”, ha dichiarato Stefano Lionetti, Amministratore Delegato della società.

Tra i vari passaggi della sentenza si evidenzia come i fenomeni e le attività che danneggiano i consumatori siano poste in essere dagli stessi acquirenti che comprano regolarmente i biglietti con l’intento di ricavarne profitto a scapito di altri acquirenti, che consapevolmente si rivolgono al mercato secondario, accettando di pagare un prezzo maggiore pur di non perdere l’evento, con un evidente plusvalore non a beneficio di TicketOne ma del venditore “secondario”.

Una decisione inspiegabile, a dir poco vergognosa” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Uno schiaffo in faccia a tutti i fan che hanno pagato i biglietti dei concerti a prezzi assurdi e spropositati solo perchè Ticketone non aveva adottato misure antibagarinaggio sufficienti per contrastare l’uso di bot e per evitare ed annullare acquisti plurimi. Un’omissione che era stata giustamente considerata dall’Authority una pratica commerciale scorretta”, conclude Dona.

FONTE:http://www.helpconsumatori.it/diritti/secondary-ticketing-il-tar-del-lazio-annulla-la-sanzione-dellagcm-a-ticketone/120642

Trenitalia e Italo rimborsano per il maltempo.

Il maltempo nelle giornate del 26/27 e 28 febbraio 2018 ha portato grandi disagi alle linee ferroviare, causando forti ritardi e cancellazioni.

L’Adoc è lieta di informare, a tutte le persone che nei giorni sopra indicati hanno rinunciato al viaggio o sono stati coinvolti nei rallentamenti, che le compagnie Trenitalia e Italo hanno deciso di rimborsare i proprio clienti.

Nello specifico i viagiatori dei treni Italo che hanno subito ritardi superiori alle due ore avranno il rimborso del 100%.

Per quanto riguarda i clienti Trenitalia le richieste di rimborso dovranno essere effettuate entro il prossimo 31 marzo.

E’ previsto il rimborso integrale, per coloro che hanno rinunciato al viaggio e coloro che hanno subito un ritardo di almeno 3 ore. Per i viaggiatori che hanno subito un ritardo inferiore alle 3 ore è previsto l’indennizzo del 50% e del 25% per un ritardo di almeno 60 minuti. Per tutti i viaggiatori che hanno subuto ritardi di almeno mezz’ora è previsto un bonus.

Per meggiori informazioni consultare i siti delle compagnie.

http://www.trenitalia.com/

https://www.italotreno.it/it

 

 

 

Sportelli Adoc

L’Adoc potenzia la presenza sul territorio napoleteno aprendo nuovi sportelli.

Nello specifico:

Piazzale Immacolatella Nuova 5 (NA), disponibile il Lunedì e il Giovedì dalle 14:00 alle 16:00

Via Galileo Ferraris 1- 9 (NA), disponibile il Martedì e il Giovedì dalle 10:00 alle 14:00

Via Guantai Nuovi (NA), disponibile il Mercoledì e il Giovedì dalle 10:00 alle 14:00

Piazza degli Artisti (NA), disponibile il Martedì e il Mercoledì dalle 10:00 alle 14:00

 

 

NEVE a Napoli

CAUSA MAL TEMPO

Adoc Napoli e Campania non assicura assistenza e attività di sportello.

 

Oneri in bolletta, fake news e una richiesta: “Arera dia informazioni chiare”

 

No, nella prossima bolletta elettrica non ci saranno trenta euro o più da versare al posto dei morosi. Sì, ci sarà una socializzazione in bolletta che, secondo quanto affermato da una dirigente dell’Autorità per l’energia alla trasmissione UnoMattina, si può stimare in circa 2 euro, 2 euro e 20 a bolletta. Si sgonfia così la falsa notizia che sta circolando su WhatsApp, in una sorta di catena di Sant’Antonio nella quale si dice che nella prossima bolletta ci saranno da 30 ai 35 euro per coprire i morosi e che invita a non pagare in attesa del Tar.

L’impatto in bolletta della socializzazione degli oneri non riscossi dai distributori presso i venditori operata con la delibera 50/2018 dell’Arera sarà pari a circa il 2% degli oneri complessivi, ha detto la dirigente dell’Autorità Clara Poletti a UnoMattina.  “Una quantificazione precisa si avrà solo a settembre in quanto il sistema, a tutela dei consumatori, prevede un processo abbastanza articolato per la quantificazione dei crediti effettivamente recuperabili”. Per l’impatto sui clienti domestici, ha aggiunto la dirigente, “possiamo stimare un aumento su base annua di 2 € o 2,20 €”.

Sulla questione è intervenuta anche l’Enel, che sostiene: “Enel, nel ribadire la propria estraneità alla vicenda, fa presente che nelle bollette attuali e in quelle dei prossimi mesi non risultano voci aggiuntive. Peraltro, in merito a questa vicenda, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) è intervenuta direttamente con un comunicato stampa per spiegare meglio che il provvedimento è esclusivamente finalizzato a reintegrare gli oneri di sistema a seguito del mancato versamento da parte di alcune imprese venditrici e non di altri clienti morosi. Il relativo impatto sulle bollette dei consumatori finali non è ancora stato quantificato da ARERA, ma in ogni caso l’Autorità ha precisato che sarà molto contenuto (all’incirca il 2% degli oneri di sistema, e non certo 35 euro)”.

La questione va avanti da giorni e sta creando preoccupazione preoccupazione fra le associazioni dei consumatori. Cittadinanzattiva oggi chiede che l’Autorità per l’energia dia informazioni chiare e ufficiali. Dopo l’approvazione della delibera si sono infatti diffuse, ricorda Cittadinanzattiva, notizie inesatte sul mancato incasso degli oneri generali di sistema quale appunto quella sui 30 euro in più a carico dei consumatori. “Finora Arera non ha dato informazioni chiare e soltanto stamattina abbiamo appreso, in seguito alla sua partecipazione ad una trasmissione televisiva, che l’aumento medio per i consumatori finali non dovrebbe essere superiore a 2,20 euro annui e che la quantificazione complessiva del fenomeno non potrà avvenire in modo corretto prima del prossimo settembre 2018”, afferma Cittadinanzattiva.

“Facciamo dunque appello all’Arera affinché, in modo formale e comprensibile, vengano fornite tutte le informazioni di dettaglio ad oggi disponibili, incluso il momento preciso a partire dal quale tali costi aggiuntivi verrebbero inseriti in bolletta – dice Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva – Ma soprattutto ci appelliamo al prossimo Governo e Parlamento, a pochi giorni dal momento elettorale, affinché le componenti fiscali o parafiscali, quali gli oneri generali di sistema, siano imputate alla fiscalità generale, e non gravino sulle bollette dei consumatori finali”.

Per Adiconsum serve un incontro con i Consumatori.  Fake news ed iniziative allarmistiche non aiutano a risolvere la questione venutasi a creare a seguito degli oneri di sistema non riscossi dalle agenzie di vendita – afferma Carlo De Masi, presidente di Adiconsum nazionale – È necessario fare chiarezza per non alimentare  illusioni nei consumatori. Non è, infatti, la Procura che può risolvere la questione né il Tar, ma un intervento legislativo, come quello delle bollette a 28gg., scaturito dal confronto tra Associazioni Consumatori e Autorità di regolazione per Energia reti e Ambiente, alla quale abbiamo chiesto da subito un incontro. È con l’Arera che vanno chiariti innanzitutto entità economica e numerica, attuale e futura, e definiti i correttivi da mettere in campo per evitare che a pagare siano sempre i consumatori finali e onesti”.

Confconsumatori ha deciso di rivolgersi al Tar. L’associazione prende le distanze dalla fake news sui trenta euro in bolletta ma considera inaccettabile la decisione dell’Autorità per l’energia di attribuire ai consumatori una parte di oneri generali di sistema che alcuni venditori di energia inadempienti non hanno versato ai distributori. “Confconsumatori si opporrà in tutti i modi, anche impugnando davanti al Tar le delibere di Arera già assunte e gli Atti attualmente in consultazione, per contestare quello che ritiene essere un vero e proprio abuso ai danni dei cittadini” dichiara Mara Colla, presidente di Confconsumatori. Per Confconsumatori la decisione di Arera, oltre che inaccettabile come principio, appare infondata. “Arera ha disatteso di fatto la sua funzione di tutela del consumatore finale finendo per favorire le società – ha aggiunto l’avvocato Franco Conte, responsabile settore Energia e Utenze di Confconsumatori – Infatti, le sentenze del Tar e il Consiglio di Stato, a nostro avviso, non hanno in nessun modo sancito la liceità di far ricadere i costi di oneri generali non corrisposti da utenti morosi su altri clienti. Le sentenze stabiliscono solo il principio generale secondo cui “ogni utente nel proprio contratto deve avere la voce oneri generali”, che sono comunque relativi alla singola posizione e alla singola utenza. Mentre, invece, l’Autorità ha ritenuto di dover regolamentare nel senso di “spalmare” il mancato recupero di questi oneri in base al principio solidaristico su tutti i consumatori. Va precisato che i venditori sono società di diritto privato che svolgono una attività imprenditoriale assumendosene anche il relativo rischio”.

 

FONTE:

http://www.helpconsumatori.it/secondo-piano/oneri-in-bolletta-fake-news-e-una-richiesta-arera-dia-informazioni-chiare/120426  

 

Telefonia, ritorno alla fatturazione mensile

Con l’entrata in vigore della L. 172/17 è stata reintrodotta la periodicità di fatturazione su base mensile, dopo che la quasi totalità degli operatori aveva imposto ai propri clienti una periodicità di fatturazione ogni 28 giorni/4 settimane. Imponendo, contestualmente, un aumento delle tariffe pari all’8,6%, un escamotage che ha fortemente penalizzato gli utenti. Nonostante le sanzioni imposte dall’Agcom, estremamente contenute rispetto ai guadagni degli operatori, è servita una sentenza del Tar del Lazio a confermare l’illegittimità delle bollette a 28 giorni. Lo stesso Tar ha però sospeso i rimborsi automatici annunciati sulle prime fatture mensili a partire da aprile 2018 che avrebbero dovuto restituire ai consumatori quanto pagato in più, proprio a causa delle bollette calcolate su 4 settimane. Occorrerà attendere l’udienza di merito prevista il prossimo 31 ottobre 2018 per la decisione definitiva. Leggi tutto

Sprechi alimentari, come evitarli

Secondo una stima dell’Adoc, oggi una famiglia spreca circa il 5% di quanto spende per la spesa alimentare.

Il peso della spesa alimentare sul reddito è molto rilevante nei bilanci familiari, bisogna diminuire la percentuale di spreco verso un consumo più responsabile e sostenibile.

Inoltre, ridurre gli sprechi alimentari è base e fondamento dell’economia circolare. Non solo non sprecare, ma una volta utilizzati vanno anche riciclati nel modo giusto.

VADEMECUM CONTRO GLI SPRECHI ALIMENTARI

  1. Comprare solo l’essenziale, preferendo la qualità alla quantità, meglio una tavola meno imbandita ma più saporita.
  2. Se hai avanzi nel frigo, cerca di riutilizzarli nella preparazione di altri piatti.
  3. Utilizza al meglio il congelatore, se ne possiedi uno: surgela i tuoi avanzi di cibo, potranno essere utilizzati come porzioni monoposto.
  4. Prova ad acquistare meno e più spesso ciò di cui hai bisogno.
  5. Gli avanzi, se in buone condizioni, possono essere donati alle Associazioni di assistenza per i più bisognosi.
  6. Al momento dell’acquisto evitare le offerte promozionali illusorie come i 3×2, in questo modo si acquista e si spende più del necessario.
  7. Riporre le verdure nella parte bassa del frigo per evitare che ammuffiscano. Per la frutta il metodo migliore di conservazione è a temperatura ambiente Mantenere separata la frutta e verdura che si intende consumare a breve da quella che si intende conservare più a lungo.
  8. Il pesce si può conservare in frigorifero, se fresco, per un paio di giorni al massimo, oppure può essere anche congelato. Deve essere sistemato in posizione intermedia nel frigo, opportunamente avvolto in pellicola trasparente o in contenitori chiusi. I molluschi devono essere riposti in un piano intermedio, in contenitori che ne garantiscano l’isolamento dagli altri cibi per evitare eventuali scambi di batteri
  9. Ridurre o moderare le porzioni da servire.
  10. Mangiare lentamente permette una migliore digestione e rende possibile gustare più portate.

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Sky, assente comunicazione del diritto di recesso, Adoc chiede chiarezza

Nell’ultima comunicazione inviata da Sky ai propri clienti, con cui li informa del nuovo cambio di periodicità dell’offerta, che passa da 4 settimane a mensile, è assente la comunicazione della possibilità, per il consumatore, di esercitare il diritto di recesso. Per questo l’Adoc ha richiesto alle Authority Antitrust e Agcom di fare chiarezza in merito.

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Devolvi il tuo 5×1000 all’ADOC e aiutaci a difendere i tuoi diritti di consumatore!

Scegli di destinare la quota del 5 per mille della tua imposta Irpef all’ADOC Campania, Associazione dei Consumatori a Napoli. Firma in uno degli appositi riquadri e indica il codice fiscale 96112810583. Aiutaci a difendere i tuoi diritti!

Che cos’è il 5×1000? (Link)

Guida alla compilazione del 5 per mille

Il contribuente può destinare la quota del 5 per mille della sua imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), firmando in uno dei cinque appositi riquadri che figurano sui modelli di dichiarazione (Modello Unico PF, Modello 730, ovvero apposita scheda allegata al CUD per tutti coloro che sono dispensati dall’obbligo di presentare la dichiarazione).

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Il Servizio Civile in ADOC Campania

L’Associazione Consumatori Napoli ADOC Campania è ente accreditato a svolgere progetti di Servizio Civile Nazionale, e può avvalersi pertanto di personale giovane e motivato, garantisce un servizio continuativo ed efficace. Partecipa anche tu!

Il Servizio Civile Nazionale, nasce come alternativa al servizio obbligatorio di leva, abolito dal 1 gennaio 2005 dall’art. 1 della L. 23 agosto 2004 n. 226, e si svolge su base esclusivamente volontaria. E’ un modo di difendere la patria, una difesa che non deve essere riferita al territorio dello Stato e alla tutela dei suoi confini esterni, ma alla condivisione di valori comuni fondanti l’ordinamento democratico.

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